sabato 16 novembre 2013

Rimettete i calendari: oggi è il 16 novembre 1993

Oggi è il 16 novembre 1993 ed io ho 14 anni. Piove e fa freddo per uscire con la vespa bianca, allora accendo la tv.
Berlusconi fonda Forza Italia: "la difesa della Libertà del nostro Paese dipende esclusivamente da noi!", i comunisti sanno di non poter arrivare al potere per via democratica e utilizzano la magistratura per cancellare i propri avversari politici, fonderemo un Club in ogni città... la rivoluzione liberale, meno Stato più mercato..
Il PD(S) olia la sua gioiosa macchina da guerra per la primavera prossima, ha la vittoria in pugno.
I centristi sono ricoverati in stato comatoso e non danno segni di vita celebral-politica.
Paolo Mieli sul Corriere della Sera auspica nel suo editoriale "una democrazia che funzioni".
In giro la corruzione è dilagante, chi mette i soldi delle mazzette nei pouf in salotto, chi nelle scatole di medicina, il PM Di Pietro va a Napoli e torchiando Scotti gli fa sputare fuori 15 miliardi di lire.
Da aprile c'è un governo tecnico targato Banca d'Italia per rassicurare l'Europa e far fronte ad una situazione di emergenza.
Ma non è il '93, te ne accorgi subito, perchè è cambiato tutto! so' passati vent'anni mica cotica... e' tutto diverso, tutto:
1. da aprile c'è un governo tecnico-politico con centro-destra-sinistra insieme per rassicurare l'Europa e far fronte alla situazione d'emergenza, il ministro dell'economia è un uomo di BankItalia (così, per tranquillità di tutti);
2. in giro la corruzione è dilagante: chi si mangia i soldi del partito alle macchinette slot, chi si beve i soldi della Cultura a Champagne con gli amici, l'ex onorevole Di Pietro corre dietro ai suoi ex compagni di partito e spera (torchiandoli) di fargli pagare il prezzo del tradimento in migliaia di euro;
3. Paolo Mieli sul Corriere della Sera auspica finalmente "una democrazia che funzioni" grazie alla modifica della Carta Costituzionale;
4. Il PD sa che questa volta ce la può fare, spera nel miracolo dell'Immacolata, olia la gioiosa macchina da guerra in vista delle primarie, sente la vittoria in pugno e la depone nel taschino del suo leader naturale Leonardo Pieraccioni (che se c'è uno che non può mai averti fatto ridere è Pieraccioni);
5. I centristi sono ricoverati in stato comatoso e non danno segni di vita celebral-politica;
6. Berlusconi fonda Forza Italia: una forza di cambiamento per difendere la Libertà dai Comunisti.

Tutto diverso, tutto uguale..
Quello che non è uguale è che un intero Paese ha buttato 20 anni di vita e si prepara a buttarne al vento almeno altri cento. Quello che è diverso è che allora, da qualunque lato la guardavi, destra/sinistra/su/giù/centro c'era una speranza di miglioramento di crescita, di nuova opportunità: un quadro politico quasi completamente nuovo, un'Europa da raggiungere prima con la moneta unica, poi con l'unità politica, l'eroe nazionale Antonio Di Pietro, gran raddrizzatore di torti, da seguire e sostenere. C'era speranza.
Adesso il cavaliere della rivoluzione liberale non ce la fa a tenere un discorso vecchio di vent'anni per più di tre quarti d'ora, fiaccato da lifting che gli hanno sigillato gli occhi e nottate in bianco con ragazzine e Dudù; i nipoti di Berlinguer si affidano al carisma di un pallone gonfiato fiorentino che mangia ostriche con Briatore, con la fiducia che si ripone della Madonna di Lourdes; Di Pietro è un pensionato che chiamano in tv a raccontare dei bei tempi delle Mani Pulite; non c'è nessuna speranza per il futuro, le cose non possono migliorare, tutto il resto è rumore di sottofondo.
Però piove come nel novembre '93, dovrei ricomprare una vespa bianca...




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