Grandina: la grandine
rafforza il governo Letta!
Oggi prima di prendere il
the delle cinque il futurista Giovanni detto Gianni Alemanno
comunicava la resa a spoglio da poco iniziato. Vince a Roma Ignazio
Marino e porta il computo totale di questa tornata di amministrative
a 16 capoluoghi su 16 per il centrosinistra. I primi commenti, di chi
la sa lunga, unanimi hanno sentenziato: questi risultati rafforzano
la compagine di governo! L'ottimo governo dell'ottimo Enrichetto può
dormire sonni tranquilli! Evviva il grandioso partito progressista,
finalmente gioiosa macchina da guerra!
O no?
E no! Se date un'occhiata
alle due foto sotto vi potete fare un'idea del perchè no. Niente simbolo sul manifesto del sindaco, poche bandiere Pd in piazza al momento della vittoria. Keep calm & Low profile.
Ignazio Marino ha
combattuto la guerra per il Campidoglio quasi come fosse stato un
Alfio Marchini qualunque: molto civismo, poca politica fin dagli
slogan e dai manifesti ”Non è politica. E' Roma”. Questo per alcuni motivi, di segno positivo e negativo :
Marino non è fesso, ha
notato che Serracchiani (ma non solo lei, vedi anche Del Bono a
Brescia ed altri in precedenza) ha vinto tenendosi lontano da simbolo
e colori del proprio Partito. Oggi presentarsi come uno del PD
stimola la profusione di gesti apotropaici in quantità.
Marino ha vissuto la sua
candidatura e la sua campagna elettorale tra lo scetticismo della
dirigenza del suo partito romano: i laticlavi del PD romano hanno
guardato con sufficienza e malcelata diffidenza il professore
genovese. Un provinciale nel cuore della romanità non si vedeva dai
tempi di Marco Aurelio. Appunto.
Da non sottovalutare
infine che Marino correva contro Alemanno: parentopoli e fascistopoli
come non si vedeva da tempo in città, una riconferma del sindaco sembrava improbabile dall'inizio, nonostante le prebende distribuite.
Se fossi nel Pd non
sorriderei a 36 denti: se cerca in cantina o in frigorifero qualche
uomo vincente lo trova ancora, ma per vincere non deve dirlo troppo
in giro che è del Pd (magari qualcuno si distrae e vota!). Questa tornata elettorale non ha premiato le larghe intese ma l'alternatività al Pdl ed i candidati più lontani dall'idea di governissimo: meditate gente.
Ma il Pd
è un grande partito di governo e anche magnanimo e progressista e
anche riformista e anche responsabile e anche... e allora che fa?
Poco prima della resa di Alemanno comunica per bocca del vicepremier
l'affidamento dell'incarico di “Consigliere alla Presidenza del
Consiglio per le politiche di contrasto della violenza di genere e
del femminicidio” a Isabella Rauti (moglie di quel tale Giovanni
detto Gianni e figlia di) scelta però per il suo curriculum che
avevate capito? Maligni che non siete altro!!
Cittadino ricorda, in
tempo di crisi ricorda il governo non ti lascia da solo per strada:
“Nessuno deve rimanere indietro” (cit.Enrico Letta)
Se legalizzate
l'eutanasia ne faccio uso subito. Grazie!
Concordo con l'analisi molto lucida, ma aggiungerei che alle prossime elezioni ci saranno tanti Marino, ufficialmente in contestazione con la direzione PD, ma non completamente separati, in attesa di ulteriori sviluppi, con la possibilità di avere un sostegno da un partito storicamente radicato sul territorio; in altri termini un pò lista civica un pò partito, un pò "vado via di casa, ma torno a dormire la sera"!
RispondiEliminaIl contraltare? Al PD, non avendo in questo momento una linea politica certa ed essendo stato messo in discussione anche da un Movimento nato in poco tempo, fa comodo (pur non ammettendolo ufficialmente) avere personaggi che lavorano duramente sul territorio, che mediaticamente prendono le distanze dal Partito, ma che del partito fanno comunque parte; in caso di vittoria si portano i risultati a casa mostrandosi aperti a nuove prospettive politiche, in caso di sconfitta il candidato di turno ha fallito!