martedì 13 agosto 2013

                   Promemoria dei cento giorni














Questo Paese soffre di Alzheimer, allo stadio terminale. Si consigliano quindi esercizi e buone pratiche per tentare di rallentare ulteriori degenerazioni.
Poco più di tre mesi fa, presentandosi alla Camera per la fiducia, l'ottimo Enrico Letta enunciava il suo programma di governo. Per chi se lo fosse perso, o non lo ricordasse, consisteva nei seguenti dieci punti. Per consuetudine ed esperienza i primi cento giorni sono di solito quelli in cui si determina il profilo del governo e si mettono in cantierei provvedimenti più importanti e di più complicata realizzazione.
(N.B. a fianco ad ogni voce l'asterisco indica l'obiettivo raggiunto)

1. Lavoro. Enrico Letta lo ha definito "la prima priorità" del suo governo. "Bisogna ridurre le restrizioni ai contratti a termine, aiuteremo le imprese ad assumere giovani a tempo indeterminato in una politica generale di riduzione del costo del lavoro. Non bastano gli incentivi monetari. Serve una politica industriale moderna che valorizzi i grandi attori ma anche piccole e medie imprese che sono il motore di sviluppo" e si deve "investire su ambiente e tecnologia".
Non pervenuto, tranne l'incentivazione all'assunzione a tempo indeterminato (finanziata con due lirette) che nessuna azienda utilizzerà in piena recessione. Ambiente e tecnologia? boh!

2. (*) Europa. Altra priorità dell'esecutivo è rassicurare l'Europa. "Se avrò la vostra fiducia - dice Letta - visiterò in un unico viaggio Bruxelles, Parigi e Berlino per dare subito il segno che il nostro è un governo europeista".
Fatto!! incredibile ma vero, un weekend lungo in giro per le capitali europee d'altronde non si nega a nessuno! Risultati? .....

3. Fisco. Risanamento e rispetto degli impegni europei, ma senza minacciare la ripresa della crescita che manca ormai da un decennio. Per questo Letta promette uno stop all'Imu di giugno in attesa di una sua revisione e sacrifici ripartiti finalmente in maniera equa. "Basta sacrifici per i soliti noti - avverte il premier - questo significa ferrea lotta all'evasione, ma senza che la parola Equitalia faccia venire i brividi alla gente".
Io ho visto solo l'aumento delle marche da bollo, ma forse mi sono distratto. Rinviare un problema non significa risolverlo, ma poi lettino non era un convinto montiano della prima ora? Imu e Iva non li ha approvati insieme a Monti? a Enrì te c'hanno mai mannato...!!! 

4. Welfare. L'ambizione del governo di larghe intese è quella di riformare profondamente il welfare. "Dobbiamo rilanciare il welfare tradizionale europeo - spiega Letta - il nostro modello non basta più, deve essere più universalistico e meno corporativo aiutando i più bisognosi, migliorando gli ammortizzatori sociali estendendoli ai precari e si potranno studiare forme di reddito minimo per le famiglie bisognose con figli".
Non pervenuto, non se ne parla neanche!

5. Esodati. Strettamente collegato alla questione del welfare, il dramma degli esodati ereditato dal governo Monti. "Con la vicenda degli esodati la comunità nazionale ha rotto un patto: bisogna trovare una soluzione strutturale. E' un impegno prioritario di questo governo ristabilire la situazione", ha promesso il premier.
Come sopra..

6. Costi della politica. In sintonia con gli umori del momento, Letta annuncia che i ministri-parlamentari del suo governo non recepiranno lo stipendio previsto sino ad oggi in aggiunta all'indennità. Oltre a questo risparmio simbolico, il presidente del Consiglio promette la cancellazione della legge sui rimborsi elettorali. "Aboliamo la legge approvata e introduciamo più controlli e sanzioni anche sui gruppi regionali", imboccando la strada della "contribuzione" dei cittadini attraverso la dichiarazione dei redditi "all'attività politica dei partiti". Sempre in materia di tagli, Letta ha annunciato la soppressione delle Province.
Appunto, annuncia Enrì, annuncia!  Inseguire a chiacchiere il populismo a 5stelle è proprio incomprensibile, poi specialmente da parte di uno che da una vita mangia pane e politica, ma soprattutto mangia pane grazie alla politica..

7. Riforme. L'intenzione del governo è quella di affidarle ad una Convenzione aperta a tutte le forze politiche e ai contributi esterni, ma su due punti - bicameralismo e legge elettorale - Letta vuole indicare la strada: "Dobbiamo superare il bicameralismo paritario, evitare ingorghi istituzionali affidando a una sola Camera il compito di conferire o ritirare la fiducia al governo. La seconda Camera dovrebbe avere competenze legate alle autonomie". "La legge elettorale - aggiunge - è legata alla forma di governo", ma "qui dobbiamo solennemente prendere l'impegno che a febbraio sia stata "l'ultima volta" del Porcellum.
Anche gli alcolisti giurano che quello di ieri è stato l'ultimo bicchiere, ma intanto se ne versano un altro. Il polverone dei saggi costituzionali e della modifica dell'Art.138 serve solo a prendere tempo e tornare a votare col porcellum, il quale come si sa non fa schifo a nessuno. Del porcellum non si butta niente! Se si vuol fare la riforma elettorale di fa un decreto legge, si porta in aula, si pone la fiducia e si approva. Punto.


8. Mezzogiorno. "Metteremo in condizione il Sud di crescere da solo, attraverso l'annullamento del divario con il Nord", afferma il presidente del Consiglio. Per Letta si deve continuare il lavoro del governo Monti "puntando su una buona gestione dei fondi europei".
Beh, certo... non ci sono più le mezze stagioni, una volta non faceva tutto sto caldo, al buio tutti i gatti sono grigi, quello che non ti uccide ti fortifica, tanto va gatta al lardo... eddai!!

9. Giovani. In questo caso dal premier arriva solo un'enunciazione di principio, senza impegni precisi. "Quello del rinnovamento generazione è una questione drammatica che stanno vivendo milioni di giovani. Porta con se sconforto e rabbia di chi non studia né lavora - dice Letta - Chiediamoci quanti bambini non nascono in Italia per la precarietà".  
Fatto?

10. Donne. Discorso simile sulle pari opportunità, dove il premier non entra nel dettaglio della futura azione di governo. "Sull'occupazione femminile occorre fare molto di più - afferma - La maggiore presenza delle donne nella vita economica, sociale e politica dà straordinari contributi, ma siamo lontani dagli obiettivi europei: non siamo ancora un paese delle pari opportunità".
Certe volte Letta mi pare una Carfagna!

Mi raccomando, state attenti a che non cada questo governo! le epocali misure che ha preso, sta prendendo, prenderà, cambieranno la nostra vita per sempre! mi raccomando però, maneggiare con cura. Non disturbate il manovratore e lasciategli salvare l'amico dello zio.
Ottimo Presidende del Consiglio, Onorevolissimo Enrico Letta, fattelo dire da me che ti ho conosciuto, ti dedico questo video, con affettato affetto...



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