Libere idee, politiche e no, di Matteo Di Donato e Giuseppe Di Matteo. Due di passaggio.
venerdì 30 agosto 2013
Tempo Reale
Chissà che Paese è...
mercoledì 28 agosto 2013
Lettura della settimana
Si consiglia la lettura a tutti quelli che, come il sottoscritto, ritengono che chiamare "partiti" le attuali consorterie d'interessi sia fuorviante e truffaldino. I partiti possono anche finire, ma prima ci dovrebbero essere..
martedì 27 agosto 2013
La visione di Silvio.
di Corradino Mineo, dal suo blog del 26 agosto
“Epifani a Berlusconi: basta ricatti”.
Repubblica
intervista il segretario del Pd che apprezza “il lavoro prezioso che
Letta sta facendo” e sostiene che “una crisi adesso sarebbe un danno per
l’Italia”, ma promette che il Pd non baratterà la durata del governo
con una soluzione “politica” per Berlusconi. “Una crisi adesso
sarebbe una follia”, il Corriere della Sera cita Letta, poi si concede
una disamina sui contrasti nello zoo di Arcore. “Sotto accusa i
falchi”,nel titolo di testa, ma anche “tra merli e cornacchie Silvio
ascolterà i figli”, intervista a Carlo Rossella. Nonché un omaggio alla
impavida “pitonessa” che pare voglia strozzare fra le sue spire il
“camaleonte” Alfano. Non è così, nello zoo regna la pace, dice Il
Giornale. Piuttosto è “sfida finale” contro il serraglio democratico.
“Il PDL compatto con il Cavaliere, a Napolitano e Letta il compito di
trovare una soluzione”.
“La Crisi ora, una follia”, più che il Corriere è la Stampa a far
propria la frase del Premier. “Di tutto avremmo bisogno - scrive Mario
Calabresi - tranne che di gelare i fili d’erba della ripresa, di
affogare nel caos e nelle paure i primi segnali positivi che la nostra
economia mostra da anni”. L’economista Paganetto spiega come la “legge
di stabilità possa liberare risorse”, dunque un’occasione da non
sprecare. Capisco Letta. Veramente. Contava di poter mostrare qualche
risultato tangibile della sua azione di governo a conclusione del
semestre italiano di presidenza dell’Unione Europea e rischia, ora, di
non poter neanche varare la sua prima “finanziaria”. Ma davvero era
imprevedibile quel che succede? Davvero Napolitano credeva, Letta
credeva, il Pd credeva che Berlusconi avrebbe sostenuto il governo anche
a condizione di dover perdere lo status di Senatore e di rassegnarsi a 9
mesi di arresti domiciliari?
Ieri ho lanciato, via twitter, un ballon d’essai. Caro Letta - ho
scritto - “follia” è stato credere che si sarebbe potuto governare a
lungo con Berlusconi. Reazione di tre tipi. Condivisione critica, con la
richiesta di togliere la frase “a lungo”: con Berlusconi non si può né
si deve governare nemmeno un solo giorno. Fastidio e irrisione: “e
allora, che si sarebbe dovuto fare?”. Infine, tentativo di
colpevolizzarmi: “zitto, che hai votato la fiducia”. Ripeto, ancora una
volta, che dopo la mezza sconfitta elettorale del Pd, il rifiuto del
dialogo e l’umiliazione che M5S ha voluto infliggere a Bersani, dopo
aver fatto cadere la candidatura Rodotà, aver bruciato Marini,
impallinato nel segreto dell’urna Prodi ed essersi prostrati in
ginocchio davanti a Napolitano perché accettasse un secondo mandato,
dopo questo calvario politico ed istituzionale, non era politicamente
possibile né sensato negare la fiducia al governo Letta. Solo che un
governo “di necessità” - queste cose le ho dette in Senato - avrebbe
dovuto semplicemente fronteggiare l’emergenza economica
(cassaintegrati, esodati, un po’ di soldi per la scuola, pagare i debiti
alle imprese), chiedere e ottenere la modifica della legge elettorale e
far intuire, almeno, le linee di una possibile, nuova e meno remissiva,
politica europea dell’Italia. Poi, quando sarebbe scoppiata - e si
sapeva che sarebbe scoppiata - la bomba Silvio, il Pd avrebbe dovuto
rapidamente separare le proprie responsabilità dal PDL, lasciando che si
impiccasse in difesa di B.
Invece Letta, Napolitano, il Corriere della Sera, Epifani, hanno
finto di credere che l’Italia avesse trovato un governo stabile. Che
Berlusconi potesse accettare gli arresti domiciliari pur di rimanere nei
panni dello “statista”, dell’artefice della “pacificazione”, del
padrino di una “svolta epocale” con modifica, in senso decisionista e
presidenziale, della nostra Costituzione. Questa, sì, è follia. Capisco
persino il Cavaliere quando si sente preso in giro. E ripete “ma davvero
credevano che avrei potuto accettare il tramonto ai domiciliari e fuori
dal Parlamento, che oggi mi prescrive Galli della Loggia?”
Berlusconi è un bugiardo, ma ha la costanza del grande mentitore. E
finisce col credere alle proprie bugie. È davvero convinto che avrebbe
realizzato una rivoluzione liberale se non fosse stato per Bossi, Casini
e Fini. Davvero pensa che Costituzione e Consulta, ponendo vincoli
all’esecutivo, gli abbiano impedito di governare. Che chi esercita
controllo di legalità (Procure, Corti, CSM) dovrebbe farlo in modo
discrezionale, cioè non disturbando il manovratore del paese, l’unto del
Signore in quanto eletto dal Popolo. Pensa davvero, Berlusconi, di
essersi dimesso nel 2011 per “generosità” e non perché cacciato dal
disgusto dell’opinione pubblica e dei suoi partner europei , Merkel e
Sarkozy. E ora pensa davvero che il sostegno al governo, in cambio di
una sua santificazione come padre nobile (e libero) di una nuova
Italia”, sia un giusto baratto nell’interesse suo come del Paese.
Sono Napolitano e Letta - pensa Silvio - che non hanno rispettato i
patti. E allora? Speravano forse gli architetti delle larghe intese che
“le colombe” avrebbero spinto Berlusconi un po’ più in là? Conosco bene
queste colombe, per averle intervistate più volte a Rainews24. So che,
in cuor loro, desiderano la morte del padre. Anche come forma di
affetto, per non vederlo rotolare nella polvere. Ma escludono di poterlo
ucciderlo con le loro mani. Dunque, caro Letta, “follia” è credere che
questa pantomima potesse durare a lungo.
Ed è una follia che può causare grande danno al Pd. Scrive oggi
Diamanti: “Berlusconi è già in campagna elettorale”. Ricattando e
atteggiandosi a vittima egli pone al centro dell’attenzione “il tema
della giustizia. O meglio dell’ingiustizia nei suoi riguardi. In secondo
luogo “cerca di imporre il proprio caso personale come caso
esemplare....Una crisi di governo prodotta, in modo implicito o
esplicito, dalle attuali vicende giudiziarie lo rilancerebbe come
protagonista della vita politica e sociale”. Infine, non può e non vuole
“accettare la decadenza” perché “significherebbe riconoscere il declino
e aprirebbe ufficialmente la guerra di successione”. Dunque, conclude
Diamanti: “Lui, Berlusconi, da solo. Contro tutti. La sinistra, Letta.
Ma soprattutto Napolitano...La posta in palio è alta....Dopo aver
scritto la biografia della Seconda Repubblica, Berlusconi vorrebbe
lasciare il segno anche sulla Terza.”
giovedì 22 agosto 2013
Colpi di sole (finalmente un post estivo, fresco e leggero!)
Coppie che scoppiano sotto il sole d'agosto
"Non è possibile che un partito resti dentro una coalizione, quando
l'altro partito della coalizione fa decadere il leader del partito
alleato per un atteggiamento pregiudiziale, senza alcun approfondimento,
senza dunque tenere conto del parere di illustri giuristi che esprimono
dubbi sulla retroattività della norma Severino" Angelino Alfano usa
toni duri e decisi (Alfano?! forti e decisi?!) nel faccia a faccia con Enrico Letta a Palazzo Chigi. Mbè Enrì?? mò che sono sti atteggiamenti pregiudiziali privi di approfondimento? st'attento che lo racconto a zio eh! "Vattene amor, che siamo ancora in tempo, credi di no?"
Grandi strateghi intanto lavorano alacremente sott'acqua
Alessandra Moretti (New Leader Maxima PD ) "già trenta grillini pronti a sostenerci!" Yahoo!! Vai Alessà, va farti un bagno con Giletti.
Ah, già fatto? Siam mica qui a spalmar la crema doposole...
Anche il grillino deve campà
“A settembre, se sarà necessario presenteremo la nostra proposta" (beh certo, ma solo se sarà necessario
eh, non sprecate le proposte a vanvera ),
dicono i senatori che fanno riferimento a Grillo, “siamo pronti a
governare con ministri preparati e scelti della società civile. La palla
al Partito democratico e a chi vuole votarlo. Non c’è nessun no a
priori, anche perché non sappiamo quale situazione si prospetterà”.
Nicola Morra, capogruppo al Senato: “Siamo pronti ad andare al voto anche con il Porcellum, ma non siamo il scendiletto del Pd”. Bravo grillino! hai ceduto anche tu al fascino del Porcellum.
Ma "la rivoluzione", l'"arrendetevi siete circondati", i "siete tutti morti"?? Ho capito Antò, fà caldo... la rivoluzione la facciamo pomeriggio come rinfresca un po' l'aria, intanto magnamose qualcosa pure noi.
Rivoluzionari di stoca..stico
Certo, meglio na canzone..
E intanto B. che fa? Tra alti e
bassi, studia con i suoi e gli avvocati le contromosse in vista del 9 settembre, quando la Giunta per le elezioni del
Senato dovrà esprimersi sulla decadenza da senatore.
I processi e gli
impegni politici, stavolta hanno impedito al Cavaliere di dedicarsi a
una delle sue vecchie passioni: la musica e la composizione di testi
inediti di canzoni napoletane.Unico strappo, in occasione di un pranzo a Villa San Martino, quando
il leader azzurro ha chiesto ad Apicella di intonare le strofe di
'Meglio 'na canzonè, il brano scritto insieme nel Natale del 2001 a
Villa La Certosa, che racconta un flirt a Ischia tra una turista
francese e seduttore isolano, con conseguente separazione e
struggimento.
"Vista la situazione politica attuale, non riusciamo a trovare tempo
per scrivere nuove canzoni. Gli ho proposto di suonare e lui mi ha
chiesto di cantare il suo brano preferito, 'Meglio na' canzonè"
Signori l'Arca di Noè affonda con tutte le sue bestie, buon bagno a tutti! -10, -9, -8....
martedì 13 agosto 2013
Promemoria dei cento giorni
Questo Paese soffre di Alzheimer, allo stadio terminale. Si consigliano quindi esercizi e buone pratiche per tentare di rallentare ulteriori degenerazioni.
Poco più di tre mesi fa, presentandosi alla Camera per la fiducia, l'ottimo Enrico Letta enunciava il suo programma di governo. Per chi se lo fosse perso, o non lo ricordasse, consisteva nei seguenti dieci punti. Per consuetudine ed esperienza i primi cento giorni sono di solito quelli in cui si determina il profilo del governo e si mettono in cantierei provvedimenti più importanti e di più complicata realizzazione.
(N.B. a fianco ad ogni voce l'asterisco indica l'obiettivo raggiunto)
1. Lavoro. Enrico Letta
lo ha definito "la prima priorità" del suo governo.
"Bisogna ridurre le restrizioni ai contratti a termine,
aiuteremo le imprese ad assumere giovani a tempo indeterminato in una
politica generale di riduzione del costo del lavoro. Non bastano gli
incentivi monetari. Serve una politica industriale moderna che valorizzi
i grandi attori ma anche piccole e medie imprese che sono il motore
di sviluppo" e si deve "investire su ambiente e
tecnologia". Non pervenuto, tranne l'incentivazione all'assunzione a tempo indeterminato (finanziata con due lirette) che nessuna azienda utilizzerà in piena recessione.Ambiente e tecnologia? boh!
2. (*) Europa. Altra priorità
dell'esecutivo è rassicurare l'Europa. "Se avrò la vostra
fiducia - dice Letta - visiterò in un unico viaggio Bruxelles,
Parigi e Berlino per dare subito il segno che il nostro è un governo
europeista". Fatto!! incredibile ma vero, un weekend lungo in giro per le capitali europee d'altronde non si nega a nessuno! Risultati? .....
3. Fisco. Risanamento e
rispetto degli impegni europei, ma senza minacciare la ripresa della
crescita che manca ormai da un decennio. Per questo Letta promette
uno stop all'Imu di giugno in attesa di una sua revisione e sacrifici
ripartiti finalmente in maniera equa. "Basta sacrifici per i
soliti noti - avverte il premier - questo significa ferrea lotta
all'evasione, ma senza che la parola Equitalia faccia venire i
brividi alla gente". Io ho visto solo l'aumento delle marche da bollo, ma forse mi sono distratto. Rinviare un problema non significa risolverlo, ma poi lettino non era un convinto montiano della prima ora? Imu e Iva non li ha approvati insieme a Monti? a Enrì te c'hanno mai mannato...!!!
4. Welfare. L'ambizione
del governo di larghe intese è quella di riformare profondamente il
welfare. "Dobbiamo rilanciare il welfare tradizionale europeo -
spiega Letta - il nostro modello non basta più, deve essere più
universalistico e meno corporativo aiutando i più bisognosi,
migliorando gli ammortizzatori sociali estendendoli ai precari e si
potranno studiare forme di reddito minimo per le famiglie bisognose
con figli". Non pervenuto, non se ne parla neanche!
5. Esodati. Strettamente
collegato alla questione del welfare, il dramma degli esodati
ereditato dal governo Monti. "Con la vicenda degli esodati la
comunità nazionale ha rotto un patto: bisogna trovare una soluzione
strutturale. E' un impegno prioritario di questo governo ristabilire
la situazione", ha promesso il premier. Come sopra..
6. Costi
della politica. In sintonia con gli umori del momento, Letta
annuncia che i ministri-parlamentari del suo governo non recepiranno
lo stipendio previsto sino ad oggi in aggiunta all'indennità. Oltre
a questo risparmio simbolico, il presidente del Consiglio promette la
cancellazione della legge sui rimborsi elettorali. "Aboliamo la
legge approvata e introduciamo più controlli e sanzioni anche sui
gruppi regionali", imboccando la strada della "contribuzione"
dei cittadini attraverso la dichiarazione dei redditi "all'attività
politica dei partiti". Sempre in materia di tagli, Letta ha
annunciato la soppressione delle Province. Appunto, annuncia Enrì, annuncia! Inseguire a chiacchiere il populismo a 5stelle è proprio incomprensibile, poi specialmente da parte di uno che da una vita mangia pane e politica, ma soprattutto mangia pane grazie alla politica..
7. Riforme.
L'intenzione del governo è quella di affidarle ad una
Convenzione aperta a tutte le forze politiche e ai contributi
esterni, ma su due punti - bicameralismo e legge elettorale - Letta
vuole indicare la strada: "Dobbiamo superare il
bicameralismo paritario, evitare ingorghi istituzionali affidando a
una sola Camera il compito di conferire o ritirare la fiducia al
governo. La seconda Camera dovrebbe avere competenze legate alle
autonomie". "La legge elettorale - aggiunge - è legata
alla forma di governo", ma "qui dobbiamo solennemente
prendere l'impegno che a febbraio sia stata "l'ultima volta"
del Porcellum. Anche gli alcolisti giurano che quello di ieri è stato l'ultimo bicchiere, ma intanto se ne versano un altro. Il polverone dei saggi costituzionali e della modifica dell'Art.138 serve solo a prendere tempo e tornare a votare col porcellum, il quale come si sa non fa schifo a nessuno. Del porcellum non si butta niente! Se si vuol fare la riforma elettorale di fa un decreto legge, si porta in aula, si pone la fiducia e si approva. Punto.
8. Mezzogiorno. "Metteremo
in condizione il Sud di crescere da solo, attraverso l'annullamento
del divario con il Nord", afferma il presidente del Consiglio.
Per Letta si deve continuare il lavoro del governo Monti "puntando
su una buona gestione dei fondi europei". Beh, certo... non ci sono più le mezze stagioni, una volta non faceva tutto sto caldo, al buio tutti i gatti sono grigi, quello che non ti uccide ti fortifica, tanto va gatta al lardo... eddai!!
9. Giovani.
In questo caso dal premier arriva solo un'enunciazione di
principio, senza impegni precisi. "Quello del rinnovamento
generazione è una questione drammatica che stanno vivendo milioni di
giovani. Porta con se sconforto e rabbia di chi non studia né lavora
- dice Letta - Chiediamoci quanti bambini non nascono in Italia per
la precarietà". Fatto?
10. Donne. Discorso simile
sulle pari opportunità, dove il premier non entra nel dettaglio
della futura azione di governo. "Sull'occupazione femminile
occorre fare molto di più - afferma - La maggiore presenza delle
donne nella vita economica, sociale e politica dà straordinari
contributi, ma siamo lontani dagli obiettivi europei: non siamo
ancora un paese delle pari opportunità". Certe volte Letta mi pare una Carfagna!
Mi raccomando, state attenti a che non cada questo governo! le epocali misure che ha preso, sta prendendo, prenderà, cambieranno la nostra vita per sempre! mi raccomando però, maneggiare con cura. Non disturbate il manovratore e lasciategli salvare l'amico dello zio.
Ottimo Presidende del Consiglio, Onorevolissimo Enrico Letta, fattelo dire da me che ti ho conosciuto, ti dedico questo video, con affettato affetto...
martedì 6 agosto 2013
* Post Scriptum d'arte e di parte
Schifani e Brunetta al Quirinale da Napolitano:
Don Abbondio riceve i due bravi mandati dal condannato per imporre impunita'. Già riceverli subito e' cedere a don Rodrigo.
Erri De Luca
sabato 3 agosto 2013
Giorgio Caro..
Giorgio caro, te lo dico subito, così ci togliamo il pensiero: non sei il mio Presidente.
Per essere più chiaro, il mio Presidente è Oscar Luigi Scalfaro, così ti rendi conto della distanza e di che cosa intendo io per Presidente della Repubblica. Dirai:"non si può mica piacere a tutti!" ma non si tratta di umana simpatia, si tratta purtroppo di quello che hai fatto e di quello che non hai fatto a questo Paese e alla sua Costituzione. Sei responsabile, corresponsabile, complice della situazione che vive il Paese. Sostiene Wikipedia che sei "il primo e finora unico Capo dello Stato ad essere stato membro del Partito Comunista Italiano", complimenti!
Complimenti perchè non se n'è accorto nessuno:
dal 2008 hai firmato senza battere ciglio qualsiasi legge vergogna/ad personam per favorire il Principale Imputato di questo Paese;
nell'estate del 2011 con Governo e Paese sull'orlo del baratro anzichè indire nuove elezioni per l'autunno seguente (con il centrodestra liquefatto dai fatti di sesso del suo leader e il centrosinistra largamente avanti nei sondaggi) ti sei inventato Mario Monti, che bell'idea!
abbiamo sperato che quello del 31 dicembre 2012 fosse il tuo ultimo messaggio alla Nazione ma con viva e vibrante soddisfazione nel febbraio seguente hai annunciato di voler continuare (una roba mai vista in tutta la storia repubblicana) per "il bene dell'Italia!", chiedo: che ti ha fatto di male questo Paese??
hai inventato comitati di saggi per il programma di governo degli inciuci, comitati di saggissimi per le riforme, esautorando e svilendo il ruolo e le funzioni del Parlamento;
hai ribenedetto di nuovo le larghe intese inciucianti, si vede che ti è piaciuto l'esperimento montiano, ma deve essere piaciuto solo a te. Hai bloccato la vita politica di questo Paese legando le sorti del Governino Lettino alla minaccia delle tue dimissioni;
abusando dei tuoi poteri hai insabbiato l'indagine sulla trattativa Stato-Mafia, contribuendo a rendere opaca un'altra pagina della nostra Storia;
ma soprattutto e purtroppo hai creato un precedente: hai travalicato i tuoi compiti così come la Costituzione te li affida, l'hai piegata alle tue idee balzane su governi e governini del presidente, il tuo protagonismo nella vita politica-parlamentare è inaccettabile, intollerabile ma soprattutto "non sta scritto da nessuna parte" meno che mai sulla Carta Costituzionale. Hai allargato di fatto la distanza tra Costituzione Formale e Costituzione Materiale, stai trasformando una repubblica parlamentare in una presidenziale un po' ogni giorno. Ogni giorno strappi un pezzettino di quella Carta che dovevi difendere, salvaguardare, applicare;
il massimo di te stesso però lo hai dato due giorni fa, quando un minuto dopo la condanna in via definitiva di Berlusconi hai auspicato "l'aprirsi condizioni più favorevoli per l'esame, in Parlamento, di quei problemi relativi all'amministrazione della giustizia": una velata minaccia ai giudici che dovranno definire l'entità dell'interdizione dai pubblici uffici di B.?
Giorgio Napolitano, "il primo e finora unico Capo dello Stato ad essere stato membro del Partito Comunista Italiano", ecco perchè non sei il mio Presidente, ecco perchè non sei il Presidente di nessuno in questo Paese. Non era meglio dimettersi con una settimana di anticipo e lasciare ad altri il ruolo di padre della Patria e guardiano della Costituzione?
Adesso vai, vai all'appuntamento con Schifano e Brunanetto e magari concedi pure la grazia a Berlusconi. Questo ti resta da fare, dopo aver incassato i complimenti di Grillo "folgorato dalla tua intelligenza" (e ho detto tutto!!). E quando avrai un minuto di tempo, denunciami per vilipendio al Capo dello Stato, io ti denuncerò per vilipendio alla Carta Costituzionale.